“The scar project” di David Jay

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La malattia che trasforma i corpi delle donne, privandoli di uno dei simboli chiave della loro femminilità. La fotografia come mezzo crudo per informare, colpire, aiutare. Sono questi gli elementi chiavi del lavoro del fotografo di moda David Jay, che per mesi ha fotografato i volti e i corpi di decine di donne martoriate dal cancro al seno, con il chiaro scopo di sensibilizzare riguardo a questa tematica e di aiutare tutte coloro che ne sono colpite. E in modo da dimostrare come l’arte vada al di là dei canoni estetici comuni, e sia in grado di ridare ai nudi di questi scatti quella sensualità che il fato ha strappato via.

The scar project (letteralmente “il progetto sulle cicatrici”) è cresciuto pian piano, è diventato un sito, poi una pagina facebook, poi un libro. Proprio il social network numero uno al mondo aveva censurato queste fotografie, giudicandole inappropriatea causa delle segnalazioni di molti utenti (Facebook tende a censurare in maniera automatica quando riceve tanti feedback negativi, ndr). Ora le immagini di David Jay, unitamente alle storie delle persone ritratte – qualcuna fortunata e guarita, qualcun’altra che purtroppo non c’è più -, sono in mostra a Houston fino alla fine di Ottobre. E poi si sposteranno, facendo il giro del mondo, grazie alla risonanza acquisita tramite i media. Si tratta degli scatti di più di 100 donne affette dalla malattia, delle quali il 10% non ce l’ha fatta a guarire e sopravvivere.

L’idea è nata da un fatto personale. Una cara amica del fotografo si è ammalata a soli 29 anni, e ha dovuto sottoporsi a una mastectomia: “Lì ho capito che dovevo fotografarla per dare voce alla mia tristezza nel vederla soffrire. Poi pian piano sono entrato in contatto con tante donne che avevano vissuto la stessa esperienza. Insieme a loro abbiamo deciso di scattare queste foto per far capire le conseguenze del Tumore al seno. Nella nostra società il cancro al seno viene celato dietro un nastro rosa, dietro iniziative che sembrano quasi voler commercializzare il male. Molte donne mi hanno chiesto di mostrare la realtà. Di mostrare i loro corpi segnati”.

Tra tutte le partecipanti, ce n’è una in particolare che è rimasta nel cuore di David. Si chiamava Jolene, e di lei il fotografo dice: “Le è stato diagnosticato un cancro quando aveva 17 anni. Nel corso del tempo, il cancro le ha completamente cambiato il corpo e la vita. Quando l’ho fotografata sapevo che sarebbe stata l’ultima volta. Era coraggiosa, adorabile. Ci ricorda di essere presenti, di essere grati per quello che abbiamo. Ci mostra come non è solo possibile ma anche importante vivere e morire con grazie e dignità”.

E a proposito della crudezza delle immagini, per il quale è stato criticato, il fotografo ha affermato: “Questi ritratti possono non essere ‘comodi’ per l’osservatore. Forzano a confrontarci con paure e inibizioni sulla vita, la morte, la sessualità, la malattia, le relazioni. La realtà non è sempre bella. Ma questa è la realtà”.

 

For the images: © David Jay/The scar project. Published under fair use principle.

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