Shirin Neshat
Shirin Neshat, nata nel 1957 a Qavzin, nel corso della propria carriera di artista si è dedicata a molteplici forme d’arte, nel cinema, nel video, e nella fotografia.
Ispirandosi alle tradizioni della cultura islamica, ma anche alle sue contraddizioni, Neshat rivaluta il ruolo della donna musulmana, costretta spesso a subire maltrattamenti sociali e psicologici dettati dalle credenze religiose dei paesi del medio-oriente. La denuncia nei confronti di un sistema maschilista spesso non è tuttavia esplicita, e piuttosto che essere formale è velata dietro ritratti delicati di donne coperte da veli o al contrario nude, ricoperte solo da scritte in persiano.
Insieme alle donne, pari ruolo hanno gli emarginati e le vittime di soprusi, e in generale chiunque sia costretto a subire lo strapotere di altri esseri umani.
È del 2009 il suo primo lungometraggio: Donne senza uomini, con il quale ha vinto il Leone d’Argento per la miglior regia al 66º Festival di Venezia.