Francesco Catalano
“Sono un osservatore ritrattista: i ritratti sono l’estensione della mia curiosità osservativa.
Realizzare un autoritratto per me equivale a 1000 silenzi pagati in uno studio psicoterapeutico.
Artisticamente utilizzo i canali espressivi del make-up e della fotografia per raccontare il mondo visto da me.
Ma, al di là di tutto, considero la fotografia al pari del make-up. Al contatto con l’acqua tutto svanisce, rivelando un’essenzialità invisibile agli occhi.
La fotografia è puro fake immaginativo: finzione; rappresentazione; distorsione; dimenticanza; sospensione.
Fotografare è un altrove simbolico.
Fotografare è dolore.”