Katia Celestini – “Le porte dell’anima”

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Katia Celestini è nata a Brescia nel 1976. Fotografa da circa due anni ed è affascinata dai luoghi abbandonati, per la presenza di quelle storie che cerca di raccontare attraverso le sue fotografie. In questo contesto si situa il progetto fotografo che ci ha inviato, che l’autrice presenta in questo modo:

Questa serie di scatti è stata eseguita all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico di Granzette (Rovigo), che ha aperto i battenti il 20 marzo del 1930 ed è stato dismesso nel 1998.
Si tratta di un ampio complesso ospedaliero formato da numerosi padiglioni che sorgono all’interno di un grande parco boscoso. Ognuno di questi edifici, ogni stanza, ogni porta dischiusa, racconta una, cento, mille storie sulle persone che lì hanno soggiornato.
Quello che mi ha più colpito durante il reportage è stata la luce blu ghiaccio che filtrava dai vetri e il colore delle porte, delle pareti, dei pavimenti: azzurro. Tutto di un incredibile azzurro turchese, che continuava a brillare inalterato nonostante l’incuria, lo sporco, le ragnatele e la polvere del tempo.
Camminare per i lunghi corridoi e sfiorare le molte porte socchiuse delle varie stanze è stato come sfiorare la polvere magica che c’è sulle ali delle farfalle. Per lunghi attimi ho percepito frammenti di vite vissute, ricordi, suggestioni che ho cercato di catturare e restituire nelle mie fotografie.

Trovate tutte le sue foto nel suo sito ufficiale.

For the images: © Katia Celestini. Published under author’s consent.











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2 Responses to “Katia Celestini – “Le porte dell’anima””
  1. Karl70 scrive:

    Wow complimenti per questo reportage ed anche gli altri che ho visto sul tuo sito

    Ottimi lavori e grande utilizzo di luci ombre e sfumature di colore davvero d’atmosfera

  2. France53 scrive:

    Un ambiente spettrale, che sembra svuotatosi all’improvviso, come dopo un segnale convenuto…
    Non è vuoto, è solo senza persone…
    Anime e spiriti che aleggiano…

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