Claude Monet: l’Artiste
Claudio Parisi, in questa breve ma fondamentale visione critica, ci presenta la personalità di uno dei pittori più rappresentativi del tardo ‘800: Claude Oscar Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 6 dicembre 1926), padre dell’Impressionismo.
Articolo di Claudio Parisi
Infrangere gli schemi iconografici più inusati, spodestare il rapporto classico soggetto-oggetto diffuso nel corso dell’Ottocento. Caratteristiche che includono un’ineluttabile discrasia tra la concezione dell’Arte egemonica e quella relativa al genio. Un’Arte che patisce gli strumenti di ricerca della mimesis e si scontra con i nuovi metodi della renovatio.
I dipinti di Claude Monet necessitano di un atteggiamento critico che consideri gli aspetti sopra citati.
L’Artista rappresenta senza ombra di dubbio l’esponente più rilevante delle nuove sperimentazioni ottocentesche.
Le sue composizioni prefigurano uno studio attento della natura e degli agenti atmosferici che la modellano determinando le preziose e sublimi sfaccettature. Le pennellate lunghe e sinuose si stendono, senza determinare la canonizzazione delle peculiarità, ma soffermandosi sulla première impression.
L’epistemologia delle singole composizioni delinea un’eccezionale unità forma/contenuto.
Il colore è sviluppato in modo omogeneo, senza interrompere la linea di lavoro: Le Parlement, Effet de Brouillar (1903) e la serie delle Ninfee sono degli esempi significativi. L’aspetto ontologico identifica tale “linearità” già nella fase dell’inventio, infatti le opere risultano prive di contraddizioni concettuali.
L’iter di Claude Monet non si limita a sovvertire gli stilemi dell’arte moderna, ma modifica l’aspetto intimo della stessa cultura europea, che raggiungerà il triumphavisse con le avanguardie novecentesche, nate dal grembo dello stesso Maestro.
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